OSPITI IN STATO VEGETATIVO, UNA STANZA ALL’AVANGUARDIA

Una stanza con giochi di luce e musica in gradi di creare un’atmosfera rilassante per i pazienti. A un undici mesi dall’inizio della sua attivita’, la stanza multisensoriale della Fondazione Santa Chiara di Lodi genera entusiasmo, come confermato dal presidente, Luciano Bertoli, nel corso della mattinata di ieri: <<Questa è l’ennesima iniziativa finalizzata ad aumentare il benessere dei nostri pazienti. Tutto ciò che pensiamo e mettiamo in pratica nasce dalla volontà di migliorare la qualità dell’assistenza. Siamo un punto di riferimento, non solo per i servizi offerti, ma anche per le nostre iniziative che ci rendono presenti sul territorio: nelle attività dell’ultimo triennio abbiamo voluto aprire la Fondazione alla città, a tutta la popolazione, non solo a chi è ospite all’interno della struttura>>.
La stanza, figlia di un progetto presentato nel 2016, è allestita presso il nucleo dei pazienti in stato vegetativo nella palazzina dell’ex pensionato Marzagalli ed è rivolta proprio a questi ospiti, costretti nella loro condizione all’immobilità. L’ambiente è composto da differenti strumenti volti a stimolare i sensi nel corpo dei pazienti; tra questi un letto vibro-acustico, un proiettore, luci, musica e fibre ottiche luminose. L’obiettivo è il miglioramento dello stato di benessere, ma anche poter approfondire la conoscenza di quei canali in grado di poter arrivare alle persone in stato vegetativo.
<<Il miglioramento è molto soggettivo, ma abbiamo notato la sua presenza grazie ad alcuni segnali, piccoli particolari, come l’addormentarsi o le secrezioni bronchiali dei soggetti coinvolti – ha spiegato Clara Bona del coordinamento infermieristico, assieme ad Arsenio Pandolfo, dirigente medico -. Oltre all’aspetto sanitario, c’è anche il ruolo della comunità, essendo un’esperienza condivisibile co ni parenti; attualmente due famigliari partecipano all’attività>>. Sono otto gli ospiti che usufruiscono del servizio in momenti separati, in un progetto unico nel suo genere in tutto il territorio lodigiano, realizzato grazie al bando della Fondazione Comunitaria con un contributo di 6500 euro, per un costo totale di 26mila, di cui altri 6500 pervenuti grazie alle donazioni di privati e i restanti 13mila stanziati dalla Fondazione Santa Chiara.
Leggi tutto l’articolo de Il Cittadino 11 ottobre 2018 pag. 5