SPECIALISTI E FAMILIARI SEDUTI IN CERCHIO PER AFFRONTARE INSIEME L’ALZHEIMER

L’INIZIATIVA, ORGANIZZATA DALLA FONDAZIONE SANTA CHIARA E GIUNTA AL QUARTO ANNO, HA PRESO IL VIA IERI POMERIGGIO.
Relatori e familiari seduti in cerchio, perché il Caffè Alzheimer è innanzitutto un’occasione di sfogo, di condivisione, di aiuto reciproco per chi si prende cura di un parente affetto dal morbo di Alzheimer.
L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Santa Chiara per il quarto anno, è iniziata ieri pomeriggio, con un incontro di presentazione in cui sono stati spiegati gli estremi del progetto, una serie di incontri che mirano a informare e formare i parenti di chi è affetto dalla malattia. <<Le prime lezioni saranno dedicate all’aspetto medico e alla sua evoluzione, per poi passare ai disturbi comportamentali, che sono quelli più importanti e che danno più pensiero ai familiari – ha esordito Grazia Santus, medico responsabile del Nucleo Alzheimer -. Innanzitutto la malattia deve essere conosciuta, i familiari spesso no la conoscono o la conoscono in modo superficiale>>.
Nella seconda parte del corso, invece, l’educatrice Donatella Bellocchio spiegherà cosa fare e non fare dal punto di vista non clinico farmacologico:<<In questa particolare malattia è fondamentale capire come prestare assistenza non farmacologica, imparare tecniche educative e quant’altro>> ha affermato Santus.
Leggi tutto l’articolo de Il Cittadino del 01 dicembre 2017 pag. 3