#CondiVIDiamo# un progetto del cdi
Fondazione Santa Chiara, il centro diurno integrato on line
“#CondiVIDiamo# un progetto del cdi , ed ecco che parte un filo oltre le mura di santa chiara
Sono passati circa 4 mesi dalla chiusura del portone della fondazione Santa chiara dalla conseguente sospensione delle attività del centro diurno integrato. Decisioni obbligate per il contenimento dell’epidemia, necessarie, ma dolorose. Se la necessità va seguita, al dolore si deve reagire. Fin da subito, infatti, per la Fondazione è iniziata una nuova sfida, mossa dal desiderio di tener vivo il legame con gli ospiti che fino a quest’inverno trascorrevano le loro giornate insieme con operatori e volontari all’interno di una quotidianità strutturata di attività assistenziali, educative-riabilitative e animative. Una sfida volta a realizzare modalità di intervento innovative all’avanguardia oltre le mura, raggiungendo virtualmente le case degli ospiti e familiari del CDI.
Nasce così l’idea del progetto #CondiVIDiamo# che prevede l’erogazione di interventi a distanza mediante videochiamate su smartphone e tablet. Lo scopo è quello di monitorare lo stato di benessere, di supportare le cure assistenziali esercitate dai familiari, di fornire consulenza nella gestione dei disturbi comportamentali e di favorire una continuità delle attività educative-riabilitative (stimolazione cognitiva-psicomotoria on line, colloqui con supporto emotivo, videoformativi realizzati ad hoc). Per garantire la socializzazione vengono inoltre organizzate videochiamate di gruppo e attività tra ospiti.
È una nuova modalità di erogazione di servizi sperimentale all’interno di vincoli spazio-temporali imposti dalla pandemia che necessitano di un impianto coordinato attraverso equipe settimanali di confronto con la responsabile del servizio Dott.ssa Simona Sarchi per il monitoraggio dell’andamento del progetto e per l’elaborazione del piano assistenziale individualizzato di emergenza che è stato condiviso con le famiglie.
L’equipe è composta dall’educatrice dott.ssa M.Donatella Bellochio, gli operatori OSS Elisa Corbetta, Emanuela Cornetta, Cristina Tedesi, Maria Occhiato, si aggiungeranno il medico e il fisioterapista.
Attualmente sono 27 gli ospiti che beneficiano di questa iniziativa. Un pilastro fondamentale per la riuscita del progetto è stata la collaborazione delle famiglie che hanno mostrato un impegno e motivazione senza i quali non era possibile la realizzazione. “Trovo questa iniziativa coinvolgente per me e la mia mamma; se non ci fosse si sentirebbe isolata,invece ha avuto l’opportunità di mantenere il legame con il cdi e gli altri ospiti chiacchierando in videochiamata di gruppo, di continuare la stimolazione cognitiva e psicomotoria con sedute on line mantenendo attive le sue capacità. Certo ci manca il CDI perchè lì la mamma sta bene e so che è al sicuro” afferma Daniela un familiare;” “ questo progetto mi aiuta ad allenare la mia memoria e sono molto felice di rivedere gli altri ospiti e operatori del cdi” afferma la sig.ra Angela, ospite del cdi”, “innanzitutto ringrazio la fondazione, in particolare tutti gli operatori del CDI per l’iniziativa. Questo progetto è importante per l’ospite e famiglie in quanto offre la possibilità di una continuità relazionale tra ospite, familiari ed operatori. È inoltre per me l’occasione reciproca per scoprire aspetti sconosciuti di mia mamma, sia di capacità inaspettate che limiti da accettare” dice Donatella, familiare della sig.ra Letizia che aggiunge “eh bello! Così si tiene allenata la testa e il corpo”.Anche Silvana, familiare della sig.ra Giuseppina afferma che questa iniziativa è stata un “manna dal cielo” e che grazie alle tecniche imparate dall’educatrice è riuscita a creare dei momenti di rilassamento e di interazione con la nonna. Tutti i familiari e ospiti ringraziano la Fondazione per questa iniziativa.
Ma intanto il filo continua incessantemente a cucire lo squarcio connettendo le case degli ospiti e dei familiari alla fondazione, ricreando il tessuto di vissuti ed esperienze oltre i vincoli imposti dall’emergenza, mantenendo ancor più vivo quello straordinario legame in attesa che si riapra il grande portone di Santa Chiara.
Siamo ormai certi che manca poco e che ci auguriamo tra qualche settimana di poter riaprire il nostro CDI. Certo la sua organizzazione sarà necessariamente diversa, almeno in una prima fase, cercheremo però di fare tesoro dell’esperienza fin qui fatta “in remoto” e di continuare ad utilizzare anche questa nuova opportunità che si è creata.